domenica 8 giugno 2008

FATALE APPUNTAMENTO A PARIGI: Recensione di Carla Arduini (Mangialibri.com)

Philippe è un adolescente alle prese con i primi pruriti sessuali, innamorato segretamente della propria ex tata. La signorina Maijka, classe 1918, concertista di fama, esule dell’ex Cecoslovacchia, ama come un figlio Alexej Kirov, il suo allievo migliore. Marius e Vincent hanno per le mani un affare poco pulito che potrebbe fruttar loro un bel guadagno. Il dottor Jean-Claude, indaffaratissimo dentista, ha appuntamento con la propria amante. L’ingegnere François, manager stakanovista, è in terribile ritardo e rischia di perdere il volo per New York a causa della caduta da cavallo della figlia. Kurt e Greta sono sposini in viaggio di nozze. Alice Brooking sta aspettando i sessantacinque giovani cantori del Gruppo Musicale della Contea di Suffolk cui dovrà fare da guida…
Cos’hanno in comune un giovane francese pieno di ormoni e una studentessa inglese al primo lavoro retribuito, un dentista fedifrago e due piccoli delinquenti? Nulla… a parte il fatto che tutti sono vicini, vicinissimi alla morte; che in un certo senso tutti, inconsapevolmente, la stanno rincorrendo, stanno agendo per trovarsi esattamente nel posto sbagliato al momento sbagliato – la classica combinazione dalla quale è quasi impossibile uscir vivi. Nella fattispecie, i diversi personaggi di cui sopra stanno per fare i conti con un Concorde impazzito, schiantatosi come un gigantesco uccello metallico il 25 luglio del 2000: una tragedia reale dalla quale l’autore, un ginecologo affetto da una discreta grafomania, ha preso le mosse per imbastire questo suo romanzo corale sull’imponderabilità del Caso (o del Destino). Un disastro che stroncherà la vita di molti e che lascerà indenni pochi fortunati, riusciti miracolosamente a schivare la Nera Signora, magari rimediando solo un piccolo graffietto, procurato di striscio dall’affilatissima falce.
Ma anche senza arrivare alle scene apocalittiche dei disastri aerei, è lapalissiano che qualunque atto – mancato oppure no – possa avere delle imprevedibili (nel bene o nel male) conseguenze nella vita di chi lo compie. Chiedetelo all’algida Gwyneth Paltrow, letteralmente scissa in due dopo aver perso/preso la metropolitana. Insomma, per noi poveri mortali l’unica cosa sensata da fare sembrerebbe quella di abolire i “farò” e cogliere l’attimo, godendo ogni momento, perché – e la scoperta non è affatto sensazionale – tutti noi, chi prima e chi dopo, “siamo attesi all’incontro con ‘sora nostra morte corporale’” (cito dal romanzo). Sulla nostra agenda, insomma, chissà quella di quale anno, è fissata la data di uno sgradevolissimo e “fatale appuntamento”… State già facendo i debiti scongiuri, non è vero?

Carla Arduini

http://mangialibri.com/?q=node/1570

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