Altri elementi letterari lasciano immaginare quanto il libro debba al capolavoro di Herman Melville. Come la balena bianca incarna il senso dell’esistenza di Achab, così la “caccia” alla misteriosa Ferdinandea è la ragione di vita di Beltramino, comandante di uno scalcagnato equipaggio composto di soli sei marinai... La mancanza di contatto con la terra ferma evoca le atmosfere sulfuree de “La nube purpurea” di Shiel e il drammatico destino che attende il protagonista richiama quello di Gordon Pym, libro citato da Bordoni. Istanbul è il vero spettro di tutto il racconto: lo è del protagonista e lo è della nave destinata ad una fine tremenda prima di arrivare alla meravigliosa porta d’oriente.
(Bruno Pampaloni)
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