mercoledì 21 dicembre 2011
Camminare sulle uova...
Ricordo le prime volte in cui ho preso coscienza della loro sofferenza interiore.
Persone che si tagliano, si bruciano, si abbuffano, abusano di sostanze per placare emozioni percepite in modo talmente brutale da essere ingestibili, se non si hanno gli strumenti per farlo.
E io, piccola giovane terapeuta inesperta, impaurita da tanta sofferenza. Attenta a non cadere nelle trappole, in cui invece a volte sono precipitata. I miei supervisori mi mettevano in guardia, mi sgridavano, mi insegnavano. A volte ho sbagliato, ho commesso errori. Ho capito sulla mia pelle quanto fosse difficile aiutare queste persone.
Spesso mi sono arrabbiata con loro perché non facevano ciò che gli insegnavo o con me stessa sentendomi impotente e impreparata in quanto non si vedevano miglioramenti.
Parlare con queste persone è come “camminare sulle uova”. Devi stare attenta a ogni parola perché può ferire come una lama tagliente. E’ come, dice la Linehan, se avessero l’epidermide ustionata e il solo sfiorarle può generare una sofferenza indescrivibile.
Piano piano sono diventata più esperta e sono riuscita ad aiutarle meglio. E’ necessaria tanta forza interiore per non lasciarsi abbattere dalla loro visione catastrofica e distruttiva, tanta pazienza e una visione positiva della vita da trasmettere. Perché loro ti studiano, sono molto intelligenti, capiscono se dici “balle”. Devi essere sincera e comprendono se in quello che racconti ci credi veramente.
Sono pazienti che richiedono un’enorme energia, ma che ti donano tantissimo. Spesso sono le pazienti a cui io mi affeziono di più, perché con loro si vive intensamente anche la terapia.
Da tanto avevo l’idea di scriver e un libro su di loro. Diverse le motivazioni. Prima di tutto volevo far capire alla gente cosa è un disturbo di personalità. Volevo farle sentire più comprese e meno sole. Ho scritto il libro anche come esempio per i colleghi alle prime armi, come sono stata io. Un libro del genere mi avrebbe aiutato molto. Spero con tutto il cuore che qualcuno possa trarne beneficio: fosse anche solo una persona!
Mi piacerebbe tantissimo ascoltare i pareri di chi, incuriosito, ha avuto la pazienza di leggere il nostro libro. Nostro perché sottolineiamolo ho avuto l’onore di scriverlo con una mia paziente, che ha potuto farmi da specchio e farmi capire cosa si impara dalla terapia, i vari vissuti emotivi verso il terapeuta, gli errori che si possono commettere, l’aiuto che se ne può trarre.
C.B.
martedì 20 dicembre 2011
Terrore dell'abbandono e psiche ferita in "Io mi taglio" di Carlotta Bocchi (Gazzetta di Parma, 20/12/2011)
Incidere il tormento nella carne, perché nelle ferite non è il corpo, ma l’anima stessa a sanguinare, ed il sangue è come lacrime, dense di rabbia e disperazione. Io mi taglio. Diario di una borderline (Tabula Fati) è la prima esperienza letteraria di Carlotta Bocchi, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale specializzata nella cura dei disturbi alimentari, e di Cassandra, pseudonimo di una sua paziente. Non si tratta di un’autobiografia, bensì di una storia che, ispirandosi a vissuti reali, illustra le caratteristiche del Disturbo Borderline, nonché il sofferto itinerario terapeutico fino al miglioramento. Il diario, che copre un anno e mezzo di terapia, permette al lettore non solo di seguire, ma di vivere nelle corde più profonde i progressi e i regressi della protagonista, le sue sofferenze più intime. In pagine intense la giovane riversa se stessa e le sfaccettature caoticamente laceranti che definiscono il disturbo. L’instabilità dell’umore che, con la violenza di un’onda, innalza e fa sprofondare, le relazioni tumultuose con gli altri, ora idealizzati, ora svalutati, i picchi emotivi incontrollabili – il deficit nel gestire le emozioni conduce a reazioni estreme, dall’ira all’autolesionismo –, i tentativi di suicidio. L’autostima della protagonista è spesso compromessa, l’immagine che essa ha di sé è convulsa e distorta; ora è attanagliata dal pensiero della propria insensatezza; ora è logorata dalla brama di una non umana perfezione. Poi il senso di vuoto terrifico, il terrore dell’abbandono, e le abbuffate per riempire questo vuoto e gli estenuanti digiuni, quasi a concretizzare nel corpo la volontà di dissolversi. E in fondo, inesorabilmente, una delirante sofferenza. Inestirpabile, finché, grazie agli strumenti terapeutici, non diviene possibile fare passi avanti, intervenendo sui pensieri negativi, sui comportamenti più disfunzionali, esponendosi al rischio di cadere, ancora e molte volte, alla paura di distaccarsi da una malattia che si è quasi cucita sulla pelle. Ma, infine, come una luce salvifica, l’accettazione di se stessi. Il convivere con sé senza più distruggersi. I mostri non scompaiono, ma si impara ad affrontarli, e si spianano le ali – prima tarpate – verso la vita.
Isabella Bonati
domenica 18 dicembre 2011
Anticipazione: AL DI LÀ DELLA FERROVIA di Loredana Pietrafesa
Cinque storie scritte da una donna, non languide o sentimentali, ma dure e sincere.
Storie che urlano, che inducono a riflettere, storie che afferrano e scuotono mentre affascinano e che, per quanto improbabili, affondano le loro radici nella realtà, rispecchiandone i limiti, le assurdità e le contraddizioni.
Cinque storie che richiedono uno sforzo agli uomini che le leggeranno: di andare oltre la propria misoginia e affrontare verità a volte molto difficili da accettare.
Accostandosi alla lettura di queste pagine si prende l’impegno, principalmente con se stessi, di riflettere sulla condizione della donna e della società senza barare mai, ma cercando invece di mantenersi puri come bambini che guardano passare il treno e si chiedono cosa ci sia “al di là della ferrovia”. Domanda banale, ma che pretende risposte complesse, che forse non tutti avranno il coraggio di dichiarare.
Loredana Pietrafesa
AL DI LÀ DELLA FERROVIA
Presentazione di Arturo Bernava
Edizioni Tabula fati
[ISBN-978-88-7475-238-6]
Pag. 96 - € 8,00
sabato 17 dicembre 2011
domenica 4 dicembre 2011
Intervista a Cosimo Massaro autore del romanzo "La moneta di Satana"
Dalle sue biografie, emergono molteplici interessi: letteratura classica, arti marziali, archeologia, ... Come fa a combinare passioni così diverse tra loro?
Riesco a curarle con grande sacrificio, convito che l'impegno prima o poi ripaghi. Mi definisco una persona dall'animo artistico che cerca di permeare qualsiasi cosa di emozioni e creatività. Tutti i miei interessi fanno capo innanzitutto alla mia personalità dinamica ed eclettica e, sebbene molto diversi, sono inscindibili l'uno dall'altro.
Quanto tempo è intercorso tra l'idea di questo libro-rivelazione e la sua stesura?
Precisamente non saprei, direi circa tre anni per scriverlo e meno di un anno per concordare i dettagli con l'editore. Scrivevo solitamente di pomeriggio, quando avevo l'ispirazione, quando sentivo che era il momento di buttare giù delle idee, per poi correggere le bozze, tagliare, aggiungere e riscrivere.
C'è chi la paragona a Dan Brown...
Il paragone mi lusinga, anche perchè, dal punto di vista letterario, è uno dgli autori principali a cui mi sono ispirato. Quindi devo aver fatto bene il mio lavoro! Mi sono ispirato anche ad altri autori come Carlos Castaneda, e per i dialoghi tra i protagonisti, mi tornavano sempre in mente i dialoghi socratici.
Se dovesse indicare tre artisti a lei affini, chi sceglierebbe?
Non vorrei sembrare presuntuoso ma citerò tre icone: Leonardo Da Vinci per la sua completezza e genialità, il Caravaggio per i suoi contrasti di luce e il regista Steven Spielberg.
... e tre personalità che hanno segnato la sua formazione e la sua crescita?
Carlos Castaneda, lo sciamano Don Juan -il suo mentore- e il prof. Giacinto Auriti.
Da quest'ultimo e dalla sua scuola monetaria ho appreso tutto quello che si cela dietro la creazione della moneta debito e le drammatiche conseguenze di queste dinamiche (tagli alla sanità pubblica e all'istruzione, solo per fare un esempio).
"Siamo destinati a vincere perchè questa battaglia porta con sé la forza della verità": questo insegnamento del prof. Auriti mi ha spinto verso un libro che non fosse solo di intrattenimento, ma aspirasse alla divulgazione, anche presso un pubblico meno addentrato alle tematiche monetarie.
Guardiamo al futuro: se le proponessero di girare un film basato su "La Moneta di Satana", quale attore sceglierebbe per interpretare Alessandro Matus?
Innanzitutto, accetterei molto volentieri, anche perché sarebbe il mezzo più rapido ed efficace per diffondere le teorie economiche e mirare alla coscientizzazione dei singoli cittadini, liberandoci dalla condizione di "schiavi", succubi delle manovre finanziarie. E per interpretare Alessandro Matus, il protagonista del mio romanzo, sceglierei Mel Gibson o Keanu Reaves.
Di Letizia Annamaria Dabramo
http://blognotesalento.com/component/content/article/38-scrittori/170-la-morte-di-satana-di-cosimo-massaro.html
martedì 8 novembre 2011
venerdì 4 novembre 2011
Presentazione a Belvedere Marittimo (Sabato 5 novembre, ore 17:00)):
Signoraggio bancario, un noir ne svela il meccanismo.
“La moneta di Satana” al centro di un dibattito organizzato dalla Pro Loco del Tirreno. Il romanzo che svela i
meccanismi del signoraggio bancario sarà presentato infatti sabato 5 novembre a Belvedere Marittimo (CS) presso la
Sala Congressi del Bounganville Palace Hotel a partire dalle ore 17:00.
signoraggio. Speculazioni finanziarie, dominio della banche e delle multinazionali, finanziamenti pubblici alle banche.
Sempre più spesso ci chiediamo se questo sistema che si vuole mantenere a tutti i costi in vita non stia implodendo e
se ci sia una qualche alternativa. L’ideologo, giurista e docente universitario Giacinto Auriti era convinto di poter trasformare il potere esistente teorizzando alcuni concetti come la proprietà popolare e il valore indotto della moneta, e il reddito di cittadinanza di cui verificò la validità in un esperimento cittadino che proiettò la sua fame in quel mondo globalizzato che stava contrastando. Oltre l’utopia, il modello Auriti, che fu tradotto anche in una proposta di legge presentata il 1993, potrebbe sconvolgere l’attuale sistema bancario e finanziario se la politica riprendesse in mano la buona prassi, quella cioè di distaccarsi dai poteri lobbistici e massonici. Un modello che, rivendicando per ogni cittadino il potere al reddito di cittadinanza, riesce a recuperare il debito pubblico colpendo l’usura legalizzata e normalizzata delle banche.
Il libro di Massaro riesce a ripercorrere le tappe storiche di questo sistema che oggi più che mai inferisce un grave colpo sulla vita delle persone cancellandone il diritto di cittadinanza e riducendoli a veri e propri sudditi.
Il richiamo a questa forma di consapevolezza è basilare per poter trasformare il sistema. Rientra anche il debito pubblico oggi sempre di più insostenibile, rischiando il tracollo di tutto il sistema europeo. La trama è chiara, semplice, d’impatto.
Un popolare giornalista della RAI Enrico Costa viene brutalmente ammazzato a causa di una sua inchiesta giornalistico – televisiva sulla grande truffa del signoraggio e sul dominio globale di banche e massoneria. L’omicida è “il Biondo” un killer professionista legato alla mafia e che entra nel sodalizio massonico. Qualcosa va male, si salva Alessandro Matus archeologo che stava aiutando Costa. Nella storia entra anche Sara figlia di Enrico Costa. Il romanzo si dipana tra investigazioni poliziesche, depistaggi, inseguimenti e sparatorie. Oltre a citazioni importanti all’inizio di ogni capitolo, che vanno da frasi di capi indiani, a frasi del poeta Ezra Pound, si citano articoli e studi della scuola auritiana.
In una fase importante del libro vi è un chiarificatore dialogo tra il killer e il maestro massone, l’uno estasiato dalmistero, l’altro “storico” della congiura massonica. Si intrecciano nel tutto legami forti e sotterranei tra istituzioni,
malavita e ordini segreti.
Programma:
Saluti: Enrico Granata Sindaco di Belvedere Marittimo; Ernesto Magorno Sindaco di Diamante
Relaziona: Cosimo Massaro, Autore
Interventi: Francesca Rennis Giornalista pubblicista; Gianfranco Bonofiglio Direttore del giornale online “La vocecosentina”; Antonio Lento Segretario Generale UIL Cosenza; Antonello Grosso La Valle Presidente Pro Loco del Tirreno, Consigliere UNPLI Calabria
Un noir che sostiene la teoria economica di Giacinto Auriti come alternativa all’attuale sistema economico-finanziario.
Il romanzo di Massaro intreccia i nodi della teoria rivoluzionaria di Auriti in una storia che d’inventato ha solo i protagonistie la trama.
Pilastro del racconto fantasioso, ma verosimile, sono le speculazioni finanziarie, il dominio delle banche e delle multinazionali, i finanziamenti pubblici alle Banche. Da sfondo una trama dai contorni misteriosi e dalle tinte forti, una congiura massonica, una storia d’amore.
mercoledì 19 ottobre 2011
Novità: IO MI TAGLIO. Diario di una Borderline
Io mi taglio è la storia di una paziente affetta da ciò che si definisce Disturbo Borderline di Personalità, che non è la stessa Cassandra, né alcuna delle pazienti passate o presenti della dottoressa Bocchi, ma una summa di tutte loro e della casistica esistente, che riversa in poche pagine il suo doloroso vissuto di regressi e progressi in poco più di un anno di terapia.
La fiducia nella specialista e nel metodo che le propone diventano il filo conduttore quanto la premessa di un compito assegnato. Esso, infatti, finirà con l’avere proprietà quasi salvifiche: l’accettazione della propria patologia, della fragilità connessa, così come la gestione dei sintomi attraverso l’uso puntuale di strumenti terapeutici condurranno la protagonista lungo un percorso accidentato eppure gratificante, sottolineando che saper chiedere aiuto è in assoluto il primo passo verso il miglioramento.
Carlotta Bocchi e Cassandra
IO MI TAGLIO
Diario di una Borderline
Copertina di Daniela Di Giovanni
Edizioni Tabula fati
[ISBN-978-88-7475-240-9]
Pag. 128 - € 10,00
http://www.edizionitabulafati.it/iomitaglio.htm
lunedì 10 ottobre 2011
Presentazione: FESTINA LENTE di Sandro Naglia (Pescara, Sabato 15 ottobre, ore 17,30)
Scheda del libro:
Cantante lirico e direttore d’orchestra di fama internazionale, saggista e traduttore letterario per passione, Sandro Naglia ha tenuto dal 1993 dei taccuini di appunti di lavoro, diari di viaggio, scrittura creativa.
Questo libro distilla quasi quattordici anni di questi carnets: non un’autobiografia, né un Bildungsroman, ma piuttosto un’avventura culturale fatta di luoghi, incontri, riflessioni.
E soprattutto: un invito (come scrive Giancarlo Giuliani nella Presentazione del volume) a un confronto e a un’appropriazione, da parte del lettore, di un percorso capace di suscitare echi in ognuno di noi.
Sandro Naglia (1965) si occupa di Musica e di Letteratura. Ha esordito come cantante lirico nel 1987 e come direttore d’orchestra nel 2001, esibendosi in molti paesi d’Europa, America, Asia e Oceania e incidendo più di quaranta dischi per DG-Archiv, Naive-Opus 111, Glossa, Arts e altre case discografiche.
Ha pubblicato saggi su riviste (tra cui “Belfagor”, “Micromega”, “Linea d’ombra”, “Cinema Sessanta”, “Culture Teatrali”), e tradotto in italiano opere di H. James, F. Pessoa e M. Duras.
In volume e plaquette: "Estratti da un’Estetica non scritta e altri saggi" (Pescara 1985), "Da altre stanze" (Pescara 1990), "Mann, Mahler, Visconti: «Morte a Venezia»" (Pescara 1995), "Uzbekistan: un viaggio" (Chieti 2005).
Sandro Naglia
FESTINA LENTE
Presentazione di Giancarlo Giuliani
Edizioni Tabula fati
[ISBN-978-88-7475-229-4]
Pag. 96 - € 8,00
lunedì 3 ottobre 2011
"Il cortile" a Line@sport - Rete 8
Ecco l'intervista televisiva trasmessa all'interno del programma domenicale di Rete 8, Line@sport.
Saluto e ringrazio Mila Cantagallo per il gradito invito.
sabato 1 ottobre 2011
giovedì 15 settembre 2011
PRESENTAZIONE di Giancarlo Giuliani a FESTINA LENTE
giovedì 1 settembre 2011
Novità: FESTINA LENTE di Sandro Naglia
Questo libro distilla quasi quattordici anni di questi carnets: non un’autobiografia, né un Bildungsroman, ma piuttosto un’avventura culturale fatta di luoghi, incontri, riflessioni.
E soprattutto: un invito (come scrive Giancarlo Giuliani nella Presentazione del volume) a un confronto e a un’appropriazione, da parte del lettore, di un percorso capace di suscitare echi in ognuno di noi.
Sandro Naglia (1965) si occupa di Musica e di Letteratura. Ha esordito come cantante lirico nel 1987 e come direttore d’orchestra nel 2001, esibendosi in molti paesi d’Europa, America, Asia e Oceania e incidendo più di quaranta dischi per DG-Archiv, Naive-Opus 111, Glossa, Arts e altre case discografiche.
Ha pubblicato saggi su riviste (tra cui “Belfagor”, “Micromega”, “Linea d’ombra”, “Cinema Sessanta”, “Culture Teatrali”), e tradotto in italiano opere di H. James, F. Pessoa e M. Duras.
In volume e plaquette: "Estratti da un’Estetica non scritta e altri saggi" (Pescara 1985), "Da altre stanze" (Pescara 1990), "Mann, Mahler, Visconti: «Morte a Venezia»" (Pescara 1995), "Uzbekistan: un viaggio" (Chieti 2005).
Sandro Naglia
FESTINA LENTE
Presentazione di Giancarlo Giuliani
Edizioni Tabula fati
[ISBN-978-88-7475-229-4]
Pag. 96 - € 8,00
domenica 17 luglio 2011
Premio di Letteratura Naturalistica Parco Majella
giovedì 30 giugno 2011
giovedì 12 maggio 2011
La truffa del signoraggio in un romanzo
“Esistono due storie: la storia ufficiale, menzognera, che si insegna ad usum Delphini e la storia segreta, in cui si rinvengono le vere cause degli avvenimenti: una storia vergognosa.” (Honoré de Balzac, Commedia umana)
Per le edizioni Tabula Fati di Chieti è uscito un romanzo-inchiesta di Mimmo Massaro intitolato “La Moneta di Satana”. L’autore vive e lavora a Manduria in provincia di Taranto dove svolge l’attività di disegnatore d’interni, ma è un uomo dinamico di molteplici interessi, scultore e pittore, nonché maestro di arti marziali e discipline orientali.
Un romanzo di parte, uno scritto militante, un testo anti-mondialista, anti-massonico, contro l’usura. Un romanzo-inchiesta che svela la truffa del signoraggio.
La trama è chiara, semplice, d’impatto. Un popolare giornalista della RAI Enrico Costa viene brutalmente ammazzato a causa di una sua inchiesta giornalistico-televisiva sulla grande truffa del signoraggio e sul dominio globale di banche e massoneria. L’omicida è “il Biondo” un killer professionista legato alla mafia e che entra nel sodalizio massonico. Qualcosa va male, si salva Alessandro Matus archeologo che stava aiutando Costa. Nella storia entra anche Sara figlia di Enrico Costa.
Il romanzo si dipana tra investigazioni poliziesche, depistaggi, inseguimenti e sparatorie.
Un romanzo da diffondere soprattutto tra i giovani, perché in maniera chiara si affrontano le ricerche e le rivelazioni sulla truffa del signoraggio. L’abc per comprendere in maniera esaustiva lo studio e l’azione del Prof. Giacinto Auriti.
Oltre a citazioni importanti all’inizio di ogni capitolo, che vanno da frasi di capi indiani, a frasi del poeta Ezra Pound, si citano articoli e studi della scuola auritiana. In una fase importante del libro vi è un chiarificatore dialogo tra il killer e il maestro massone, l’uno estasiato dal mistero, l’altro “storico” della congiura massonica. Si intrecciano nel tutto legami forti e sotterranei tra istituzioni, malavita e ordini segreti.
Mi piace pensare che questo agile testo in qualche modo possa esser letto anche da quel grande rivoluzionario di Guardiagrele, amico degli umili e nemico del potere usurocratico e bancario. Un passo famoso nel libro è viatico della lotta per la moneta di popolo: “Oggi la moneta nasce di proprietà della banca che la emette prestandola, noi vogliamo che nasca di proprietà dei cittadini e che sia accreditata ad ognuno come “reddito di cittadinanza” …”.
Continuando, la storia d’amore tra Sara e Alessandro, sembra quasi un insegnamento, una liberazione dall’ignoranza voluta dal sistema capitalista. L’amore tra i due diventa reale pian piano che Sara apprende la verità della truffa demoniaca monetarista. Sara è in poche parole l’ignaro cittadino-suddito che per la prima volta apprende e squarcia il velo della menzogna della creazione della moneta.
Nell’Epilogo del romanzo, vi è una frase del grande abruzzese “Siamo destinati a vincere, perché questa battaglia porta con sé la forza della verità”. E con questa speranza, con questo incitamento a non cedere di un millimetro nella lotta sociale e popolare, che i giovani lettori del libro potranno scorgere un futuro fausto e solare.
Davide D’Amario
http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=8255
martedì 3 maggio 2011
Presentazione: ELEVATEMENTI a Roseto degli Abruzzi (Venerdì 6 Maggio, ore 18,00)
ELEVATEMENTI
Edizioni Tabula fati
Venerdì 6 Maggio, ore 18,00
Salone Villa Comunale
Via Nazionale n. 250
ROSETO DEGLI ABRUZZI
Presenta Marco Tabellione
Parteciperanno l'Autore, l'editore Marco Solfanelli
Arturo Bernava
ELEVATEMENTI
Presentazione di Vito Moretti
Copertina di Massimiliano Reggi
Edizioni Tabula fati
[ISBN-978-88-7475-208-9]
Pag. 144 - € 11,00
http://www.edizionitabulafati.it/elevatementi.htm
giovedì 28 aprile 2011
mercoledì 27 aprile 2011
lunedì 11 aprile 2011
Presentazione a San Valentino in A.C. (Sabato 16 aprile, ore 18,00)
mercoledì 9 marzo 2011
RECENSIONE di Luciana Assogna
Clelia, una giovane donna attraente e in gamba, è sposata da dieci anni con Paolo, insegnante e scrittore di successo. I due hanno un figlioletto modello, Edoardo, di cinque anni. Una famiglia perfetta, che conduce una vita apparentemente tagliata su misura fino al momento in cui si trasferisce nella nuova, splendida casa, nella città di cui Clelia ha serbato molti ricordi, soprattutto d’infanzia. E’ da quel momento che le loro vite, che avevano avuto fino ad allora un ritmo lento e quasi ovattato, cambiano frequenza, e nuove persone entrano a far parte della loro quotidianità.
Clelia stringe amicizia con Maddalena, madre di Sandro, il miglior amico e compagno di scuola di Edoardo, nato da una precedente unione della donna, che è sposata con un uomo importante con il doppio dei suoi anni. Solo in apparenza spregiudicata e sicura di sé, in realtà nasconde sotto una maschera di egocentrismo e irritante esibizionismo una profonda insicurezza.
Nella nuova casa, Clelia, Paolo ed Edoardo devono condividere il cortile con i loro vicini, i signori Mangini, una famiglia bizzarra e anticonformista, composta da Flora, suo marito Jorda e il loro figlio Tonio, di cui il piccolo Edoardo diventa subito amico.
Maddalena fa di tutto per allontanare Clelia dalla famiglia Mangini perché li trova troppo demodé, troppo lontani dagli standard modaioli a cui vorrebbe uniformare anche l’amica, e ci riesce.
Clelia condivide suo malgrado la maggior parte dei pregiudizi di Maddalena, da cui è fortemente influenzata, nel miraggio costante di una vita perfetta in un mondo di apparenze che la sta rapidamente fagocitando. Ma la donna in cui si sta trasformando è diversa a tal punto dalla prima Clelia da mettere in crisi il suo essere e, di conseguenza, il suo rapporto con Paolo ed Edoardo.
Sarà soltanto attraverso un difficile percorso di risalita, che le permetterà di riscoprire dolorosamente chi è e quello che vuole, che Clelia riuscirà a recuperare le cose importanti della sua vita, insieme all’amore che ancora nutre per Paolo e per il loro bambino. Sarà il cuore, per una volta, e non la ragione, a mettere a segno le sue scelte più importanti.
Un romanzo delizioso, scritto in uno stile elegante e fortemente introspettivo, in cui prevalgono i valori della famiglia, dell’amore e dell’altruismo, che spinge il lettore a riflettere sull’importanza della vita e delle persone che lo circondano.
Luciana Assogna
Daniela Miscia
Il cortile
Presentazione di Arturo Bernava
Collana di narrativa: Nuove Scritture
2010, Edizioni Tabula Fati
200 pagine
giovedì 10 febbraio 2011
martedì 8 febbraio 2011
Presentazione: IL CORTILE di Daniela Miscia (Chieti, sabato 19 febbraio)
IL CORTILE
Edizioni Tabula fati
Sabato 19 febbario, ore 18,00
Libreria De Luca
Via C. De Lollis - Chieti
Presenta Arturo Bernava
Parteciperanno l'Autrice e l'editore Marco Solfanelli
martedì 1 febbraio 2011
RECENSIONE di Renzo Montagnoli
“Ele Vate Menti nasce come un racconto breve di poche pagine.
Dopo il terremoto aquilano del 6 aprile 2009 sono rimasto diversi mesi senza riuscire a scrivere, forse perché volevo riprendere l’attività letteraria proprio scrivendo del terremoto, senza però apparire retorico, né banale.
E così nacque questo racconto in cui i quattro elementi della filosofia greca (a cominciare dalla terra che aveva tremato) narravano gli eventi. Affidavo a loro un racconto che sentivo di dover scrivere, ma che forse non mi ritenevo in grado ( o in diritto…chissà) di creare.”
Il racconto di cui dice l’autore e che intitola l’intera raccolta si trova alla fine del libro e chiude nel migliore dei modi una silloge ricca di trame che, oltre che appassionare, restano dentro, con i loro personaggi normalissimi, ma dotati di straordinaria umanità, per nulla banali, anzi punti che si rincorrono logicamente in una storia che non ha tempo, perché i sentimenti, quelli veri e non patinati, si offrono al lettore sommessamente, quasi con una vena di pudore.
Che Arturo Bernava, scrittore fecondo, fosse dotato di uno stile inconfondibile e sapesse toccare quei tasti oggi troppo spesso dimenticati l’avevo capito leggendo il suo primo, e unico romanzo per ora, Il colore del caffè, narrativa spigliata, d’epoca, con caratterizzazioni convincenti che non possono lasciare indifferenti e infatti questo libro ha vinto numerosi premi letterari.
Forse buona parte dei racconti di questa raccolta sono stati scritti tempo fa, ma ciò non toglie che, pur rilevando un continuo affinamento dello stile, la capacità di svolgere il tema è rimasta inalterata, una dote innata, insomma, che consente di porgere a chi legge vicende accattivanti, che portano a un’autentica commozione, senza che siano pregne di retorica o finalizzate a stupire, a venire incontro a facili riflessi emotivi che, purtroppo, contraddistinguono un numero sempre maggiore di italiani.
No, Bernava scrive per comunicare, non per cercare il facile consenso, bensì in quel suo semplice candore si può ritrovare l’uomo che, nonostante tutto, ha sempre fede e speranza nell’umanità.
Del resto, le vicende narrate sono di quelle che, pur richiamando l’afflato con la sua regione (l’Abruzzo), con i suoi riti collettivi, con personaggi umili e degni del massimo rispetto, hanno un carattere di universalità, perché i sentimenti, quando sono autentici, sono uguali, oggi come ieri, in Abruzzo come in Lombardia.
I temi trattati sono comunque diversi senza che si incorra nel rischio della ripetitività, ma soprattutto sono svolti con una freschezza, con una trasparenza come quella di certi cieli in montagna in un giorno di sole.
Si legge e ci si diverte, si legge e ci si emoziona, si arriva alla fine, si chiude il libro e inevitabile sfugge un pensiero: “Peccato che non ce ne siano più, ma è giusto così, perché in tal modo mi resterà dentro un angolino giusto giusto per conservare la dolce Cleonice, il maresciallo Modiano e tanti altri, che mi terranno compagnia nei sogni della notte”.
Renzo Montagnoli
http://www.arteinsieme.net/renzo/index.php?m=31&c=&det=7845&valRcc=ZWxlbmE=
Presentazione: ELEVATEMENTI di Arturo Bernava (Chieti, venerdì 4 febbraio, ore 18,00)
ELEVATEMENTI
Edizioni Tabula fati
Venerdì 4 febbraio, ore 18,00
Salotto Culturale Semprevivo
Corso Marrucino n. 33 - CHIETI
Presenta Eide Spedicato
Parteciperanno l'Autore, l'editore Marco Solfanelli
ELEVATEMENTI
Presentazione di Vito Moretti
Copertina di Massimiliano Reggi
Edizioni Tabula fati
[ISBN-978-88-7475-208-9]
Pag. 144 - € 11,00
http://www.edizionitabulafati.it/elevatementi.htm
martedì 25 gennaio 2011
Presentazione: ELEVATEMENTI di Arturo Bernava (Pescara, sabato 29 gennaio, ore 18,00)
Edizioni Tabula fati
Sabato 29 gennaio, ore 18,00
Via Teramo n. 27 - Pescara
Parteciperanno l'Autore, l'editore Marco Solfanelli
ELEVATEMENTI
Presentazione di Vito Moretti
Copertina di Massimiliano Reggi
Edizioni Tabula fati
[ISBN-978-88-7475-208-9]
Pag. 144 - € 11,00
http://www.edizionitabulafati.it/elevatementi.htm