giovedì 18 dicembre 2014
martedì 29 gennaio 2013
lunedì 14 gennaio 2013
LA POLVERE SUL CUCU', recensione di Renzo Montagnoli
venerdì 6 luglio 2012
Certo, non scopriamo solo in questi nostri tempi tormentati dallo spread che sale e discende la vanagloriosa ansia di piccole escalation sociali. La meravigliosa Jane Austen ha costruito memorabili volti di donne che avevano come unico progetto di vita quello di salire un gradino nella scala sociale. Altri tempi, altre storie, stesse piccole ottiche di vita: abbagli, fuochi d'artificio che spesso lasciano sapori dal gusto amaro. Vanitas vanitatum: come in certi squarci d'autori del classico fiammingo che hanno saputo velare l'effimero con una leggera patina di polvere, con un piccolo bruco in agguato al paniere scintillante di colori e di frutta, con l'orlo della cassapanca appena incisa dal tarlo. Tutto ciò si squaglia e si disperde: omnes velut aqua dilabimur: "Andai nello spogliatoio, presi l'abito di seta verde e andai in cucina. Lo tagliai a strisce e ad ogni striscia stavo un po' meglio. Un taglio per Maddalena che mi aveva spinto a comprarlo. Un taglio per Giorgio che aveva visto la mia scollatura e le mie spalle nude, si era sentito in diritto di prendersi anche il resto. Un taglio anche per il direttore che mi aveva sbavato addosso appena tolto il cappotto. Un altro per le colleghe, che non avevano smesso un attimo di spettegolare e malignare. L'ultimo era stato per me, per quello che era diventata, per quello che non volevo essere mai più". (pag.101)
E un taglio ai pregiudizi; alla fine si squagliano anche i pregiudizi. I timori per il "diverso", il vicino di casa , un violinista di origine slave e, quindi, da tenere in solida disparte come suo figlio, senza accorgersi di quanta umanità, quanta leggerezza poetica, quanta musica e arte si nascondono nel cuore e nell'animo dell'uomo ovunque egli sia e nasca. Personalmente ricordo il fascino che ho subito molti anni fa, in Romania, durante la famigerata cura Ceausescu, nell'udire il suono dolcissimo e liberatorio che s'involava con le note del flauto di pan da parte di ragazzini poveri, macilenti e sudici che mi chiedevano un "lei", uno spicciolo, in cambio di musiche colme di stupore celeste. Certamente di una grande ricchezza d'animo. Lo capisce il piccolo Edo quando scopre che il suo amichetto Tonio, il figlio del violinista bulgaro, vive al di là del cortile, in una casa dove sulla parete di una stanza è dipinto un acquario: "Mamma, non puoi capire che cose belle mi ha fatto vedere Tonio in casa sua ieri: pensa ha una stanza che è un acquario, con tanti pesci colorati, dai nomi strani, con gli spillini sopra le pinne, i martelli addirittura..." (pag.86). Già, ma come fa una madre a far capire al proprio figlio che "Tonio non è la migliore delle compagnie, la più adatta..." (pag. 93)
Gli occhi dell'infanzia sanno vedere, oltre i confini del cortile, il vero dell'esistere e l'infinito che avvolge l'autenticità della vita con la fantasia dell'arte. Ma lo scopriranno anche le protagoniste del racconto, quando il velo dell'effimero verrà finalmente dissolto svelando la pochezza del fatuo e dei miti illusori che calcano il prato del "cortile" di Daniela Miscia. Un cortile dove si intrecciano storie di moderne avventure, storie che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni, amori, sospetti, gelosie, separazioni, figli. Dove la vita scavalca la cronaca per farsi documento di storia e di attualità e la pagina assorbe con snellezza descrittiva e rapidità quasi giornalistica il susseguirsi delle vicende che coinvolgono le tre protagoniste del racconto: la disinvolta e tragica Maddalena, "una donna sola, che ha cercato di riempire i suoi vuoti nei modi peggiori"(pag.180), la modesta e"ordinaria" Flora così simile a Olivia, la fidanzata di Braccio di Ferro (pag 88), la bella e ambiziosa Clelia che si sforza di vivere una vita che non le appartiene e solo dopo un faticoso percorso catartico di sbagli e di abbagli si accorge che "se si fosse lasciata guidare dal cuore non si sarebbe persa" (pag.175).
Una bella e gradevole lettura per riflettere su quello che siamo.
mercoledì 23 maggio 2012
Lettera di un lettore
mercoledì 18 aprile 2012
Dialogo tra alcune lettrici e la Dott.ssa Bocchi
E finalmente...se ne parla ancora troppo poco, troppa è la vergogna...
11 aprile alle ore 8.37 · Non mi piace più · 1
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Io mi taglio-Diario di una borderline Grazie E...è proprio vero...una persona non si vergogna se ha un disturbo fisico, ma si vergogna se ha un disturbo psicologico...come se fosse colpa loro...
11 aprile alle ore 12.25 · Mi piace · 1
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E...ne so qualcosa...ora non mi faccio problemi ma sentirsi quegli sguardi interrogativi e disgustati addosso...sentirsi dire dalla propria MADRE "per favore quando esci con me mettiti le maniche lunghe..."
11 aprile alle ore 13.15 · Mi piace · 2
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Io mi taglio-Diario di una borderline Piccina...mi spiace tantissimo...vorremmo che questo libro servisse anche ai genitori...per capire la sofferenza che ci sta sotto...ti sono vicina!!!
12 aprile alle ore 7.46 · Mi piace · 1
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Sono Il Nulla Anche con mia madre è così mi guarda male e mi dice 'copriteli! Io non ti ho fatta così! Guarda li che schifo, mi fai vergognare così' ma così mi fa solo stare ancora più di merda facendomi venire ancora più voglia di punirmi..di infliggermi dolore provocandomi piacere..
9 ore fa · Mi piace
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Io mi taglio-Diario di una borderline Hai letto il libro? Tua madre sarebbe disposta a leggerlo? Sarebbe importante....
2 ore fa · Mi piace
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Io mi taglio-Diario di una borderline Posso mettere il vostro nostro dialogo sul mio blog?
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E per me si, mettilo pure!Beh...io non voglio difendere mia madre ma capisco che una reazione di rabbia possa essere dettata dal senso di impotenza...dal non saper affrontare il problema
circa un'ora fa · Mi piace
A quando all'amore si miscela il dolore, il minestrone che ne esce può essere indigesto...comprensibilissimo! Ti voglio bene E!
circa un'ora fa · Mi piace · 1
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E anche io...lo sai, vero? ;-)
circa un'ora fa · Mi piace · 1
e poi....tagliarsi, drogarsi, bere, vomitare, non mangiare...tutte espressioni di un malessere, dell'autolesionismo, un grido di aiuto in alcuni casi più udibile e visibile, in altri nascosto, ma sempre la stessa espressione! Io non sono di...Visualizza altro
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A lo so cucciola! lo so!
circa un'ora fa · Mi piace
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E ora vi faccio sorridere...estate scorsa, dopo anni riuscivo ad andare in giro senza maniche...con "molto tatto" in un negozio una tipa mi chiede "Cheti sei fatta sul braccio?"Io, imperturbabile..."Non trovavo un posacenere!"Beh, l'ho basita!
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